FIRENZE. “Promuovere e sviluppare l’attività motoria come opportunità di benessere serve a prevenire malattie e, quindi, a risparmiare molte risorse per le cure. Alla luce dei cambiamenti intercorsi nella società, la pratica sportiva va intesa, oggi, non solo come momento di mero divertimento o agonismo ma, attualizzandone la funzione, come elemento indispensabile per migliorare la qualità stessa della vita”.

Questo il senso della proposta di legge che il Gruppo di Fratelli d’Italia ha presentato in questi giorni in Consiglio Regionale.

“Già gli antichi avevano compreso quanto fosse importante svolgere una corretta attività fisica” espone Paolo Marcheschi, primo firmatario della proposta “ed oggi autorevoli ricerche nazionali ed internazionali dimostrano quanto l’attività sportiva e la conseguente efficienza fisica, sin da giovani, anche sui disabili, consenta un risparmio sulla spesa sanitaria (stimabile agli attuali livelli in 1,5 miliardi di euro, in aumento di 80 milioni ogni 1% in più di persone praticanti ed attive) ed incida, in modo significativo, sulla prevenzione di varie patologie”.

“A tutto questo”, sottolinea il consigliere regionale “dobbiamo aggiungere come i progetti legati alla motricità relazionale ed i progetti attivi sui comportamenti sociali e sanitari abbiano un’incidenza positiva sulla coesione sociale. Ma non solo: lo sport può essere apprezzato come fattore educativo di straordinaria efficacia oltre che come importante e necessaria occasione per attivare nuovi stili di vita e favorire l’integrazione in una prospettiva interculturale di inclusione sociale, di superamento dei disagi, di mediazione dei conflitti”.

“Lo sport rappresenta l’1,6% del PIL nazionale con un giro di affari di circa 25 miliardi di euro” aggiunge Marcheschi “ed il volontariato garantisce, attraverso il contributo di 400 mila persone, ben 200 milioni di ore di lavoro per un valore di circa 28 miliardi di euro. Ben si comprende, allora, quanto sia importante ed insostituibile il ruolo degli Enti Locali, delle Istituzioni Scolastiche e Sanitarie, del mondo sportivo organizzato, dell’Associazionismo sportivo e del Volontariato”.

“La Regione Toscana non ha mai avuto una legge specifica sullo sport e soprattutto non ha mai connesso lo sport alle politiche in materia di sanità, istruzione, sociale, economia e turismo. Nei finanziamenti lo sport è, quindi, il fanalino di coda di tutte le politiche mentre, invece, svolge una funzione fondamentale.

Tra i punti fondamentali c’è il raccordo saldo e costante con gli enti locali (Province, finché saranno in vita e Comuni), con i soggetti organizzati che operano nel modo sportivo e che interagiscono con la Regione, fino a quel mondo del volontariato che intendiamo valorizzare e tutelare.

Abbiamo, altresì, previsto la creazione di un organo consultivo denominato Comitato Tecnico Toscano per lo Sport, quale luogo di incontro, confronto e gestione dei documenti elaborati dagli enti locali.

Infine, abbiamo voluto rafforzare la promozione dell’attività sportiva sin dall’età scolare primaria, ma anche per gli adolescenti e le persone disabili o in condizioni di disagio socio-economico: c’è un articolo, di gran lunga il più dirompente e significativo dell’intera legge, che introduce l’esercizio dell’attività motoria nella scuola primaria come regola obbligatoria all’interno di tutte le istituzioni scolastiche toscane. Non solo: abbiamo anche voluto puntualizzare la parte relativa all’impiantistica sportiva ed alla sua gestione da parte di soggetti appartenenti al mondo sportivo scelti attraverso procedure selettive e prevedendo la concessione da parte della Regione di contributi in conto interesse in relazione ai mutui ed in conto capitale anche con fideiussioni regionali tramite Fidi Toscana”.

In conclusione, chiosa ancora Marcheschi “la promozione della pratica sportiva, intesa in tutte le sue accezioni, deve diventare un diritto per il cittadino, al centro di indirizzi strategici che la Regione, oltre a rimuovere gli ostacoli di natura economica e burocratica, deve individuare unitamente alla scuola ed al mondo dello sport. Crediamo che il futuro del settore stia nel costante rapporto tra mondo sportivo, mondo scolastico, sanitario e mondo politico-amministrativo.

Vogliamo introdurre il concetto che la pratica sportiva non è solo finalizzata all’agonismo o a traguardi individuali, ma è uno stile di vita sano che previene e limita interventi sanitari. In quest’ottica il reperimento delle risorse necessarie per lo sport potrà essere individuato fra quelle per la prevenzione all’interno del fondo sanitario regionale”.

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ultimo aggiornamento: 07-08-2013


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